Meloniski nasce a Villacidro nel 1943. Completamente autodidatta. Nel 1969 si trasferisce a Parigi, poi a Milano. Viaggia in tutta Europa e visita i Musei piu' importanti per studiare i classici e gli avanguardisti. Nel 1984 viene allestita una mostra antologica al Castello Sforzesco di Milano. Nel 1997 il Museo delle arti Palazzo Bandera di Busto Arsizio, gli dedica una grande esposizione con la presentazione di oltre ottanta opere inedite, tra dipinti e sculture. Attualmente vive e lavora nel Lodigiano.Si dedica prevalentemente alla scultura in ,marmo, bronzo,legno; parallelamente alla pittura e ceramica. Non si pu?stinguere il Meloniski artista dal Meloniski artigiano. L'artista fa fermentare il suo immaginario, polarizzandone la sua integrale simbolicit?ugualmente l'artigiano controlla gli elementi primigeni, insiti nella materia. Vicino alle pulsioni organiche, agli istinti della tattilit?Meloniski ha sviluppato le tre facce della sua ricerca. Esse riguardano:la scultura, la ceramica e la pittura. La sua scultura e' stata la conoscenza della pietra, del legno e del metallo: i tre elementi della terra. La sua ceramica ha esercitato il senso plastico sulla materia molle e trasmutativa: e qui sono intervenuti acqua e fuoco. Infine la sua pittura, ha comportato l'elaborazione di una tecnica mista tutta poggiante sulla espressivit?el colore: e qui, dato che il colore e luce, e' intervenuto il quarto elemento che e' l'aria. Dal 1991 Meloniski ha sentito il bisogno di prendersi una pausa dalla scultura; materiali piu' leggeri, possibilit?i gioco e di invenzioni. La materia l'ha portato a usare morbidi supporti di carta a mano. Ecco l' acrilico, la tempera, chine. Ma il sensorio continua con: sabbia, frammenti di stoffe, porporine, polveri d'oro sintetico. E la festa di una materia liberata, sciolta dalle coazioni d'impiego. Siamo di fronte a un ben distillato "patchwork" sensorio. E' questa la condizione affinch?l contesto percettivo possa esprimere il fattore emozionale. La magia del mito. |